Concorsi

 Curiosità

 Interviste

 Giochi

 Poesie

 Sport

 Proverbi

 Storie

 Ricerche

  Riflessioni

  Sondaggi

Libri

    Viaggi

 Cronache

   Immagini

Miti e leggende

La voce dei Bambini
Associazione di Volontariato del Piemonte "Janusz Korczak"
   
 

 

 

STORIE

 

PARTE PRIMA

I TRE CAVALIERI

Questa è una storia di tempi antichi. Tempi in cui il cozzare delle spade e il terribile ruggito dei draghi in battaglia non risuonavano più in nessuno dei mille reami del Regno della Fantasia.

La guerra era finita.

Le streghe erano vinte.

Il buio era stato dissipato.

La pace regnava finalmente sovrana e la speranza gonfiava ogni cuore.

Elfi Boschivi, Elfi Stellati, Elfi Viaggiatori, Ninfe dei Boschi, Nani Grigi, Gnomi di Forgia e tutti i popoli del Regno della Fantasia collaboravano in armonia perché i Tempi Oscuri non tornassero mai più. E, sotto l'emblema di una rosa d'argento, un nuovo ordine di cavalieri, fondato dall'elfo che un tempo tutti chiamavano Ombroso e che ora per tutti era il Generale Audace, proteggeva il regno di Floridiana: cavalieri sempre pronti a difendere la giustizia e l'innocenza anche nel tempo felice della pace ritrovata, consapevoli che il Male non dorme mai.
Un giorno infatti, un giorno come un altro, sul fare della sera qualcuno di inaspettato giunse sull'Isola dei Cavalieri ...

Una piccola figura, avvolta in un mantello verde smeraldo ricamato con simboli magici e rune lucenti, sbarcò su quella terra millenaria. Portava con sé un incredibile segreto, rimasto custodito per secoli tra le pagine di un diario fatato; un mistero antico quasi quanto il Regno della Fantasia, che dopo tanto tempo stava infine per essere svelato.

In quel preciso istante ebbe inizio 1'avventura che avrebbe intrecciato insieme le vite di tre giovani
e valorosi Cavalieri della Rosa d'Argento, chiamati a compiere la loro prima missione: un Elfo Viaggiatore, una Ninfa dei Boschi e un misterioso elfo che apparteneva solo per metà al popolo degli Elfi Stellati.

Ragazzi audaci, desiderosi di avventure, pieni di sogni e di speranze come tanti altri, ma con qualcosa in più. Qualcosa di speciale: una grande forza di volontà, un cuore straordinario e un immenso coraggio.
Ancora non lo sapevano, ma li attendeva un viaggio lungo e pericoloso in uno dei luoghi più lontani e segreti del Regno della Fantasia: un viaggio verso la misteriosa Isola Errante dei Sognatori.

È arrivato il momento per i nuovi Cavalieri della Rosa d'Argento di mettersi alla prova.

E’ giunto il tempo di una nuova sfida per i difensori della pace!
Ascoltate, dunque ...

PROLOGO

usignolo sfiorò con le piccole ali le onde del Golfo dei Miraggi, scintillanti d'oro nella luce del tramonto, cercando di non farsi notare da nessuno. Raggiunse i tre grossi velieri che da qualche giorno erano ormeggiati nella baia, sorvolò uno dei ponti di comando e si nascose tra le vele con tutti i sensi all' erta. Sembrava non ci fosse nessuno a bordo. Si guardò intorno. Erano imbarcazioni davvero strane: nere come la pece dallo scafo fino alle vele, ondeggiavano alla brezza gettando ombre inquietanti sulle acque del golfo.

 L’uccellino inclinò il capo: da dove venivano quelle navi scure come una notte senza stelle? Le aveva avvistate alcuni giorni prima mentre navigavano ancora in alto mare, lontane dalla costa. Quando avevano gettato l'ancora nella baia si era avvicinato incuriosito, volando sopra i boschi che coprivano l'isola, la Radura degli Unicorni e la Spiaggia Dorata. Ma non si era avventurato oltre. Cauto, si era posato su un tronco spezzato che giaceva sulla spiaggia e da lì aveva dato una rapida occhiata.

La più grossa delle tre navi era un galeone e svettava sull'acqua come un blocco imponente di pietra nera. Appena era entrata nel Golfo dei Miraggi, lasciandosi dietro una lunga scia di spuma bianca, una nube tempestosa aveva oscurato il cielo d'improvviso e una folata di aria gelida aveva spazzato la superficie del mare.
Non era sceso nessuno dalla nave, e quando il sole era affondato oltre l'orizzonte l'imbarcazione era rimasta avvolta nel buio più assoluto. Nessuna luce nelle cabine, nessun rumore a spezzare un silenzio irreale e carico di segreti. Quale mistero si nascondeva a bordo? Questo era successo solo qualche giorno prima. E ora l'usignolo era tornato. Raggiunse l'albero maestro e scese in picchiata sul ponte. Le porte delle cabine erano chiuse, gli oblò sigillati. Si udivano soltanto i sospiri del vento che facevano cigolare il vecchio galeone.

D'improvviso, però, qualcosa attirò la sua attenzione.

Un piccolo oblò a poppa era socchiuso! L'uccellino si avvicinò, incerto: la finestrella dava su una stanza avvolta dalla penombra, rischiarata solo dalla luce tremolante di una candela. Quindi la nave non era disabitata!

Le pareti della cabina erano esattamente come il resto della nave: nere. Mappe, quadri e dipinti scuriti dal tempo erano appesi accanto a scaffali stipati di ampolle e di centinaia di libri polverosi. Al centro della stanza c'era un tavolo ingombro di misteriosi oggetti, tra cui spiccava un grosso mappamondo.
Un letto a baldacchino e una vecchia poltrona di pelle scura completavano 1'arredamento.

Dopo un attimo di esitazione, l'usignolo spinse con la zampa il vetro dell' oblò e avanzò saltellando

fin dentro la stanza. L'aria all'interno era salmastra e densa di polvere, come dopo un lungo viaggio per mare. Chi occupava la cabina? E come mai era così in disordine? D'un tratto, il suono di mille tamburi riempì l'aria come 1'esplosione di un tuono. L'usignolo si guardò attorno terrorizzato, ma era già troppo tardi.

Mani nere lo strinsero prima che potesse alzarsi in volo e una maschera di bronzo luccicò nel buio.

 

Continua al prossimo numero