STORIE PARTE PRIMA I TRE CAVALIERI Questa è una storia di tempi antichi. Tempi in cui il cozzare delle spade e il terribile ruggito dei draghi in battaglia non risuonavano più in nessuno dei mille reami del Regno della Fantasia. La guerra era finita. Le streghe erano vinte. Il buio era stato dissipato. La pace regnava finalmente sovrana e la speranza gonfiava ogni cuore.
Elfi Boschivi, Elfi Stellati, Elfi
Viaggiatori, Ninfe dei Boschi, Nani Grigi, Gnomi di Forgia e tutti i
popoli del Regno della Fantasia collaboravano in armonia perché i
Tempi Oscuri non tornassero mai più. E, sotto l'emblema di una rosa
d'argento, un nuovo ordine di cavalieri, fondato dall'elfo che un
tempo tutti chiamavano Ombroso e che ora per tutti era il Generale
Audace, proteggeva il regno di Floridiana: cavalieri sempre pronti a
difendere la giustizia e l'innocenza anche nel tempo felice della
pace ritrovata, consapevoli che il Male non dorme mai. Una piccola figura, avvolta in un mantello verde smeraldo ricamato con simboli magici e rune lucenti, sbarcò su quella terra millenaria. Portava con sé un incredibile segreto, rimasto custodito per secoli tra le pagine di un diario fatato; un mistero antico quasi quanto il Regno della Fantasia, che dopo tanto tempo stava infine per essere svelato.
In quel preciso istante ebbe inizio
1'avventura che avrebbe intrecciato insieme le vite di tre giovani
Ragazzi audaci, desiderosi di
avventure, pieni di sogni e di speranze come tanti altri, ma con
qualcosa in più. Qualcosa di speciale: una grande forza di volontà,
un cuore straordinario e un immenso coraggio. È arrivato il momento per i nuovi Cavalieri della Rosa d'Argento di mettersi alla prova.
E’ giunto il tempo di una nuova
sfida per i difensori della pace! PROLOGO usignolo sfiorò con le piccole ali le onde del Golfo dei Miraggi, scintillanti d'oro nella luce del tramonto, cercando di non farsi notare da nessuno. Raggiunse i tre grossi velieri che da qualche giorno erano ormeggiati nella baia, sorvolò uno dei ponti di comando e si nascose tra le vele con tutti i sensi all' erta. Sembrava non ci fosse nessuno a bordo. Si guardò intorno. Erano imbarcazioni davvero strane: nere come la pece dallo scafo fino alle vele, ondeggiavano alla brezza gettando ombre inquietanti sulle acque del golfo. L’uccellino inclinò il capo: da dove venivano quelle navi scure come una notte senza stelle? Le aveva avvistate alcuni giorni prima mentre navigavano ancora in alto mare, lontane dalla costa. Quando avevano gettato l'ancora nella baia si era avvicinato incuriosito, volando sopra i boschi che coprivano l'isola, la Radura degli Unicorni e la Spiaggia Dorata. Ma non si era avventurato oltre. Cauto, si era posato su un tronco spezzato che giaceva sulla spiaggia e da lì aveva dato una rapida occhiata.
La più grossa delle tre navi era un
galeone e svettava sull'acqua come un blocco imponente di pietra
nera. Appena era entrata nel Golfo dei Miraggi, lasciandosi dietro
una lunga scia di spuma bianca, una nube tempestosa aveva oscurato
il cielo d'improvviso e una folata di aria gelida aveva spazzato la
superficie del mare. D'improvviso, però, qualcosa attirò la sua attenzione. Un piccolo oblò a poppa era socchiuso! L'uccellino si avvicinò, incerto: la finestrella dava su una stanza avvolta dalla penombra, rischiarata solo dalla luce tremolante di una candela. Quindi la nave non era disabitata!
Le pareti della cabina erano
esattamente come il resto della nave: nere. Mappe, quadri e dipinti
scuriti dal tempo erano appesi accanto a scaffali stipati di ampolle
e di centinaia di libri polverosi. Al centro della stanza c'era un
tavolo ingombro di misteriosi oggetti, tra cui spiccava un grosso
mappamondo. Dopo un attimo di esitazione, l'usignolo spinse con la zampa il vetro dell' oblò e avanzò saltellando fin dentro la stanza. L'aria all'interno era salmastra e densa di polvere, come dopo un lungo viaggio per mare. Chi occupava la cabina? E come mai era così in disordine? D'un tratto, il suono di mille tamburi riempì l'aria come 1'esplosione di un tuono. L'usignolo si guardò attorno terrorizzato, ma era già troppo tardi. Mani nere lo strinsero prima che potesse alzarsi in volo e una maschera di bronzo luccicò nel buio.
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