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LE ORIGINI DELLA PASQUA CRISTIANA

La Pasqua è la festività che ricorda la resurrezione di Gesù, che è l‟ instaurazione della Nuova alleanza e l‟ avvento per il Regno di Dio.
Dal punto di vista teologico, la Pasqua odierna racchiude quindi in sé tutto il mistero cristiano: con la passione Cristo si è immolato per l‟ uomo, liberandolo dal Peccato Originale e riscattando la sua natura ormai corrotta, permettendogli quindi di passare dai vizi alla virtù; con la resurrezione ha vinto sul mondo e sulla morte, mostrando all‟ uomo il proprio destino, cioè la resurrezione nel giorno finale, ma anche il risveglio alla vera vita.
La Pasqua si completa con l‟ attesa della Parusia, la seconda venuta, che porterà a compimento le Scritture.
I cristiani hanno trasferito i significati della Pasqua ebraica nella nuova Pasqua cristiana, seppur con significativi cambiamenti, che le hanno dato un volto nuovo.
Le sacre scritture hanno infatti un ruolo centrale negli eventi pasquali: Gesù, secondo quanto è stato tramandato nei Vangeli, è morto in croce nei giorni in cui ricorreva la festa ebraica; inoltre, questo evento venne visto dai primi cristiani come la realizzazione di quanto era stato profetizzato sul Messia.
Questo concetto viene ribadito più volte sia nella narrazione della Passione, nella quale i quattro evangelisti fanno continui riferimenti all‟ Antico Testamento, sia negli altri libri del Nuovo Testamento, come nella prima lettera ai Corinzi dove Paolo scrive: “Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, ed è resuscitato il terzo giorno secondo le Scritture.”
L‟accento si pone dunque sull‟adempimento delle sacre Scritture, per cui i giudeo-cristiani, pur continuando a festeggiare la Pasqua ebraica, dovettero spogliarla del significato di attesa messianica, per poi superare anche il ricordo dell‟Esodo, per rivestirla di nuovo significato, cioè la seconda venuta di Cristo e il ricordo della Passione e della Resurrezione.
Il passaggio sembra essere già avvertito da Paolo, quando, nella prima lettera ai Corinzi, scrive: “Togliete via il lievito vecchio, per es-sere pasta nuova, poiché siete azzimi.
E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, ma con azzimi di sincerità e verità.”
Alla Pasqua settimanale, la domenica, si aggiunse quindi anche l‟ asta annuale, il giorno più importante dell‟anno, celebrato dai discepo-li con la consapevolezza sempre più forte di aver istituito una festa con nuovi significati.


E ADESSO ECCO ALCUNE GOLOSE IMMAGINI: SONO BUONISSIMI!

MA QUESTI LO SONO ANCORA DI PIU’!!!

Alessandra Orrico

Fonte: Internet