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LA RICERCA

Fra gennaio e marzo impazza come sempre il carnevale, ricco di tradizione e fantasia nelle sue tante manifestazioni in cui l'allegria e il buon umore la fanno da padroni (perché, si sa, soltanto in quest'occasione "ogni scherzo vale"...).

Secondo i luoghi, il periodo che precede la Quaresima può iniziare subito dopo Natale oppure a Capodanno o dopo l'Epifania e persino in febbraio, dopo la Candelora. In ogni caso culmina nei giorni cosiddetti "grassi", vale a dire in quelli dal giovedì al martedì prima delle Ceneri.

Ma l'origine del carnevale continua ad essere, tra gli studiosi, oggetto di dibattito. Alcuni sostengono che si tratti di una festa popolare collettiva trasmessa attraverso i secoli come eredità delle feste pagane dell'antica Grecia, che si svolgevano il 17 dicembre (Saturnali, in onore del dio Saturno) e il 15 febbraio (Lupercali, in onore del dio Luperco). Oggetto di discussione è anche l'origine del nome "carnevale", che si vuole derivi da un'espressione latina. C'è chi lo riconduce al "carrum novalis" ("carro navale"), cioè una specie di carro allegorico - a forma di barca - con cui i romani inauguravano le commemorazioni. E c'è chi, invece, ricorre al più recente "carnem levare" ("togliere la carne") nato fra i secoli XI e XII per annunciarne la soppressione a causa della Quaresima (inizialmente riferito appunto al primo giorno di Quaresima, in seguito il termine avrebbe preso ad indicare l'intero periodo che lo precede).

Quel che è certo è che all'inizio dell'era cristiana la Chiesa ha dato a tal genere di feste un nuovo orientamento, punendo severamente gli abusi. Tutto indica che in questo periodo il carnevale fu incorporato al calendario religioso, che lo colloca in un periodo antecedente la Quaresima facendolo terminare nel dolore del Mercoledì delle Ceneri. Già nel periodo dell'impero romano, in ogni modo, durante il carnevale erano in uso i coriandoli e per le strade si vedevano carri allegorici, corse di cavalli, lanci di uova ed altri divertimenti ballo in maschera, introdotto dal papa Paolo II, acquistò forza nei secoli XV e XVI per influenza della Commedia dell'Arte. Manifestazione artistica dove prevaleva l'ordine e l'eleganza, che resistette persino alla Rivoluzione Francese, comincerà a sparire verso la fine del XIX secolo e l'inizio del XX. La tradizione, tuttavia, si mantiene ancora viva in alcune città europee. Qualche esempio? Nizza, Monaco e Venezia.

Quest'ultima, del resto, almeno in Italia è la sede in cui si tengono le più importanti celebrazioni carnascialesche. La storica città affacciata sulla laguna vanta in tal senso la più alta, lunghissima tradizione. E' datato 2 maggio 1268, infatti, il più antico documento riguardante le maschere a Venezia (proibiva agli uomini mascherati di praticare il "gioco delle ova"). Da allora, e per un bel pezzo, fu un susseguirsi di leggi e promulgazioni tese a limitare l'utilizzo delle maschere, anche perché in certi periodi giunse a durare fin sette mesi l'anno! 16th L'edizione 2010 del carnevale veneziano, in programma dal 16 al 27 febbraio, ruoterà attorno al tema "Viaggi e viaggiatori". Sarà dedicata, cioè, a tutti gli artisti e viaggiatori che negli ultimi secoli da Venezia sono partiti e a Venezia sono approdati.

 

Marta Tomeno

(Tratto da Google: Le origini del carnevale)