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La voce dei Bambini
Associazione di Volontariato del Piemonte "Janusz Korczak"
   
 

 

 

 

RACCONTO

 

LA STORIA DELLA BEFANA

La Befana, (termine che è corruzione di Epifania, cioè manifestazione) è nell’immaginario collettivo un mitico personaggio con l’aspetto da vecchia che porta doni ai bambini buoni la notte tra il 5 e il 6 gennaio.

La sua origine si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi. L’iconografia è fissa: un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate. Si rifà al suo aspetto la filastrocca (la Befanata) che viene recitata in suo onore:

" La Befana vien di notte

con le scarpe tutte rotte

col cappello alla romana

viva viva la Befana! "

Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavalcioni di una scopa, sotto il peso di un sacco stracolmo di giocattoli, cioccolatini e caramelle (sul cui fondo non manca mai anche una buona dose di cenere e carbone), passa sopra i tetti e calandosi dai camini riempie le calze lasciate appese dai bambini.

Questi, da parte loro, preparano per la buona vecchia, in un piatto, un mandarino o un’arancia e un bicchiere di vino. Il mattino successivo insieme ai regali troveranno il pasto consumato e l’impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto.

La Befana, tradizione tipicamente italiana, non ancora soppiantata dalla figura “straniera” di Babbo Natale, rappresentava anche l’occasione per integrare il magro bilancio familiare di molti che, indossati i panni della Vecchia, quella notte tra il 5 il 6 gennaio, passavano di casa in casa ricevendo doni, perlopiù in natura, in cambio di un augurio e di un sorriso.

Oggi, se si indossano gli abiti della Befana, lo si fa per rimpossessarsi del suo ruolo; dispensatrice di regali e di piccole ramanzine per gli inevitabili capricci di tutti.

L’epifania ha radici lontanissime nel tempo e i rituali a essa legati non hanno mai perso importanza e in questa bella tradizione, molto sentita sia dai bambini sia dagli adulti, tutti ritrovano il sapore del loro passato.

 

Su Internet ho trovato un po’ di belle poesie sulla Befana che voglio condividere con voi. 

Le poesie  che presento sono solo cinque, ma se volete leggerne delle altre potete andare su “Poesie e filastrocche sulla Befana”.

 

 

 

STA ARRIVANDO LA BEFANA

 

Sta arrivando la Befana

con le sue calze di lana,

con il sacco bello pieno

di dolciumi, carbone e fieno,

salta, balla, corre e canta

sulla strada a testa alta,

se la pioggia forte scroscia

lei si infila la caloscia,

se la via è innevata

lei si beve una cioccolata.

Nella notte scura e nera

lei si sente sicura e fiera.

Ora zitti sta arrivando

su dal cielo penzolando

siam felici e contenti

e ascoltiamo molto attenti

noi sentiamo il suo frastuono

e ci sveglia un grande tuono.

Ci accorgiamo con tristezza

che finisce la spensieratezza,

più bambini noi non siamo

ma amore ancor doniamo

a chi lo sa comprendere e afferrare

e i nostri sogni fa avverare.

Torna a casa mia Befana

con la scopa e le tue calze di lana.

 

LA BEFANA VIEN DI NOTTE

 

La Befana vien di notte

state attenti alle botte.

Se la sua scopa si vuole evitare

non la si deve far irritare.

Vi conviene esser buoni

se pieni volete i calzettoni.

Porterà caramelle e cioccolatini

a tutti quanti i piccini.

Ai grandi donerà solo dolce carbone

per togliere il magone.

Per tornare al lavoro pronti via!

Perché la Befana tutte le feste porta via!

ECCO LA BEFANA

 

Dieci tocchi alla campana:

già è partita la Befana.

Con la scopa e il sacco pieno

vola in alto senza freno.

Corre, corre, ha molta fretta

per quel bimbo che l’aspetta:

nella casa più lontana

sta sognando la Befana.

Porta doni e caramelle,

giochi, frutta e cose belle,

da lasciare a quei bambini

che non sono birichini.

Porta il nero del carbone

per chi è stato cattivone,

porta la felicità

già la sento: eccola qua!

 

CREDI NELLA BEFANA

 Tutti i bimbi il 6 gennaio

chiedono alla mamma delle calze un paio,
per metterle vicino al camino 
per trovare poi un cioccolatino.
Ma i bimbi non son tutti buoni
e son pronti anche a cenere e carboni
da questa befana che a volte buona non è 
ma questo caro bimbo dipende da te!
Crescendo impari, che la befana altro non è una donnina che fa comodo a te.
Ora tu bimbo che grande non sei
ti invito a credere a lei.
E’ un po’ bruttina e con la sua scopetta
ogni bimbo dorme tranquillo e l’aspetta,
lei che le porte del Natale chiuderà
e tutti i bimbi felici farà!

RIVOLUZIONE

 Ecco arriva la befana

con in testa una bandana,

la sottana non ha più

ride, gioca e fa cucù.

 

Lei non porta più carbone

porta solo cose buone

ai bambini più piccini

porta tanti bei trenini.

 

Ai bambini un po' monelli

porta tanti ravanelli

da mangiare in compagnia

della nonna e della zia.

 

A cavallo di uno scooter

vede tutti da un computer

quando vede chiusi gli occhi

entra con i suoi balocchi.

 

Lei non entra dal camino

usa solo il portoncino

stanca sempre di trovare

delle braci da soffiare.

 

Grande naso più non ha

l'ha ridotto giù in città

per sembrare un po' più bella

vorrà fare la modella?

 

La befana del 3000

si vuol sempre in prima fila

per donarci il grande amore

che lei sempre ha dentro al cuore.

 

Luca Attinà