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STORIE
“IL MUSEO
DELL’EMIGRANTE DI ROASIO”
A Roasio, in provincia di Vercelli, c’è un bellissimo museo
che racconta l’emigrazione dei nostri avi partiti per Africa, Nord
Ame-rica, Francia e Svizzera fin dal 1700.
Qui sono stati raccolti molti documenti: fotografie,
certificati, pro-getti di lavoro, lettere, inviti, patenti, stipendi
in dollari.
Inoltre è stata allestita una tipica stanza dell’ emigrante
roasiano in Africa: un letto con la zanzariera, un cappello di
paglia, un baule, le vecchie valigie dei primi pionieri e alcuni
vestiti.
Ci sono anche oggetti che provengono dai vari paesi dove sono
emigrati i nostri nonni e bis nonni: una zampa d’elefante usata come
portaombrelli, spade di legno, tamburelli, gioielli, bracciali di
bronzo appartenenti alle tribù dei villaggi africani.
Noi, alunni della scuola primaria, abbiamo visitato il museo
e so-prattutto attraverso le numerose fotografie abbiamo potuto
capire come gli emigranti vivevano, cosa mangiavano e dove
lavoravano.
Siamo stati impressionati nel vedere le grandi opere eseguite
dalle imprese edili: grandi ponti, scuole, chiese, strade, edifici
che testi-moniano come era duro lavorare in quelle misere condizioni.
Il nonno di Tommaso e lo zio di Giovanni vivevano in una
capan-na senza tante comodità e la loro giornata era molto faticosa.
Tutto quello che abbiamo visto ci è stato illustrato dalla
signora Velia Micheletti che è la presidente del museo e da due
brave gui-de. Questo museo è bellissimo e interessante perché è
ricco di re-perti storici che possono emozionare i visitatori.
Pietro Lovisetto e Tommaso Tromboni
da Roasio
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