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RIFLESSIONI
CELEBRAZIONI: 27 GENNAIO “GIORNATA DELLA
MEMORIA”
“Liliana Segre”
Il giorno 27 Gennaio 2014 io e i miei compagni abbiamo
ricordato lo sterminio degli Ebrei, con: riflessioni, pagine di
diari, testimonianze orali viste in televisione.
La maestra, per esempio ha chiamato me, per leggere le pagine del
diario di Liliana Segre. Quando mi ha chiamato ho sentito che
sarebbe stata una cosa importante e sapeva che io sono un po'
sensibile.
Ho incominciato a leggere e ho capito subito che era una bambina
ebrea agnostica; lei abitava con suo papà e con i suoi nonni paterni,
ed era senza mamma perché era morta poco dopo la sua nascita.
Un giorno quando aveva l'età di 8 anni suo padre, tornato dal lavoro
le dice che non potrà andare più a scuola, ma lei non sapeva bene
cosa stesse succedendo.
All’età di 13 anni Liliana non sapeva cosa le sarebbe accaduto; un
giorno arrivarono i Tedeschi e li costrinsero ad andare in carcere.
Ogni giorno suo padre era costretto a degli interrogatori, a volte
tornava con il volto pieno di pugni e schiaffi, ma lui non diceva
cosa gli era successo a sua figlia, la abbracciava soltanto e
rimpiangeva di averla messa al mondo.
Un giorno, però, tedeschi decisero di portare quasi tutti a lavorare
nei campi di concentramento ad Auschwitz.
Da lì cominciò il suo viaggio verso il nulla; da quando aveva perso
suo padre era come aver staccato un pezzo dal suo cuore di vitale
importanza, ma lei continuò lo stesso a lavorare in quei campi della
morte e sempre a testa alta.
Lei non voleva mai fare amicizie, perché aveva timore di perdere un'
altra persona importante come suo padre e non voleva soffrire!
La scelsero per lavorare, anche se aveva 13 anni sembrava che ne
dimostrasse di più perché era un po' robusta.
All' improvviso un giorno sentirono dei bombardamenti, allora
decisero di far evacuare dai campi di concentramento tutti gli
ebrei e da lì cominciò il terribile viaggio.
Giorno dopo giorno, il cibo mancava ancora di più e lei si ritrovava
a rovistare nella spazzatura e non gli importava se dopo aveva
disturbi di stomaco o vomito.
Quando mangiava quei pezzi di osso mangiucchiati da un cane, pensava
le volte che la nonna Olga, ogni domenica le preparava la sua torta
preferita e rimpiangeva quei bellissimi momenti!!!
Ogni giorno passava sempre più lento del solito e Liliana si trovava
sempre con il corpo più magro.
Durante la lunga camminata Liliana sentiva degli spari, e non si
vol-tava neanche a vedere quella neve sporca di sangue e di tutte
quelle persone innocenti che non avevano fatto nulla di sbagliato!!!.
Alla fine però li attendevano gli americani con tanti doni per loro
tra cui cioccolato e sigarette.
Comunque queste pagine che ha scritto lei di persona è come se anche
io le avessi vissute, non proprio vissute, ma ho provato anche a
mettermi nei suoi panni e come sentirsi senza genitori, o senza
istru-zione o senza più la forza di rimanere viva con la paura di
morire!!
Se io fossi stata in lei non avrei saputo cosa fare, perché ci vuole
coraggio per affrontare una cosa simile.
Per finire dico a quelle persone che non credono alla Shoah di
poterci credere perché non si può negare una cosa che è esistita
veramente nel corso della storia e ...provate a pensare il perché
tutta la gente e i documentari, televisione film fanno vedere tutte
queste cose, ma perché voi non ci credete!
Mi dispiace che certe persone non ci credano, ma io sì e vorrei che
un giorno anche i miei figli sapessero la nostra vera STORIA!!
Sara Bonvento
Sc. Primaria Roasio
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