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LA RICERCA

 

Prosecuzione della ricerca sulle caratteristiche del pianeta in cui viviamo

“ I  TERREMOTI”

I terremoti (dal latino terrae motus), detti anche sismi o scosse telluriche (dal latino Tellus, la dea romana della Terra), sono movimenti improvvisi e rapidi della crosta terrestre, provocati dalla liberazione di energia in un punto interno, detto ipocentro; di qui, una serie di onde elastiche, dette “onde sismiche” che si propagano in tutte le direzioni, anche all'interno della Terra stessa; il luogo della superficie terrestre posto sulla verticale dell'ipocentro, si chiama epicentro ed è generalmente quello più interessato dal fenomeno.

Alcune notizie in merito alle caratteristiche generali del pianeta Terra.

Morfologicamente la Terra è formata da strati di diversi materiali e densità che sono stati studiati con trivellazioni del sottosuolo ma, soprattutto, osservando l’attività sismica e vulcanica propria del pianeta.

I rilevamenti hanno portato alla luce la struttura interna che, a partire dall’esterno verso la parte centrale, è composta da:

·         La Crosta – spessa un centinaio di Km e ricca di minerali, rocce eruttive, silicati, forma uno strato che si estende, anche, al di sotto degli oceani;

·         Il Mantello – che è la parte intermedia, è sede della materia che fluisce verso l’esterno sotto forma di lava, in cui si trovano strati di ossidi, silicati e solfuri metallici;

·         Il Nucleo – è caratterizzato da un diametro di 6000 Km circa e da una temperatura di oltre 1000 °C; è ricco di nichel e ferro ed è lo strato più interno e denso a cui sembra possano ricondursi le proprietà del magnetismo terrestre.

La crosta terrestre e la parte superiore del mantello formano una struttura "rigida" unica, chiamata litosfera, che può raggiungere uno spessore di 100 km. La litosfera poggia su uno strato del mantello superiore, detto astenosfera, che ha la particolarità di essere quasi fluido: è su questo strato che si muovono le placche o zolle in cui è divisa la litosfera dando origine alla deriva dei continenti. La Terra ha avuto origine 4,5 miliardi di anni fa, probabilmente in una nebulosa primordiale, quasi contemporaneamente al Sole.

La litosfera. La litosfera è divisa in grandi blocchi che in geologia vengono definiti zolle o placche ed hanno uno spessore di 100 km circa. Le zolle, scivolando sul magma sottostante, possono allontanarsi o scontrarsi. Questi fenomeni provocano la formazione delle montagne, l'eruzione dei vulcani e i terremoti. Le principali zolle sono: africana, euro-asiatica, arabica, antartica, indo-australiana, pacifica, nordamericana.  

Le zolle della crosta terrestre sono in un lentissimo e continuo movimento; talmente lento da essere impercettibile. A volte, però, lo spostamento è improvviso infatti è chiamato sisma o terremoto.

Ogni giorno sulla Terra si verificano migliaia di terremoti; solo qualche decina sono percepiti dalla  popolazione e la maggior parte di questi ultimi causano poco o nessun danno. La durata media di una scossa è molto al di sotto dei 30 secondi; per i terremoti più forti, però, può arrivare fino a qualche minuto. Le onde elastiche che si propagano durante un terremoto sono di diverso tipo e in alcuni  casi possono risultare in un movimento prevalentemente orizzontale o verticale del terreno (scossa ondulatoria o sussultoria). Un terremoto può essere accompagnato da forti rumori che possono ricordare boati, rombi, tuoni, sequenze di spari, eccetera; questi suoni sono dovuti al passaggio delle onde sismiche all'atmosfera e sono più intensi in vicinanza dell'epicentro.

Alcuni terremoti,  specialmente i più forti, sono anche accompagnati, preceduti o seguiti da fenomeni naturali, come: bagliori o lampi; modificazioni improvvise del campo magnetico, elettrico o della radioattività locale; nervosismo degli animali; variazione del livello delle falde o delle acque costiere; attività vulcanica. Tutte queste manifestazioni hanno trovato riscontro nelle osservazioni e nelle testimonianze, e sono state studiate e confermate dalla ricerca scientifica che è giunta alla spiegazione di ognuna di esse, anche se, in mancanza di consenso unanime, non costituiscono di fatto misure effettivamente riconosciute o adottate sul fronte della previsione.

L'intensità delle onde era classificata, fino a qualche decennio fa, con la scala Mercalli che si basava sui danni provocati dal  terremoto sugli edifici. Per tenere conto delle diverse modalità costruttive sono state elaborate diverse altre scale Mercalli; in Europa occidentale era abbastanza usata la  scala MCS,  mentre in quella orientale la scala MKS.                                                                   

Oggi la scala più usata per verificare l'intensità dei terremoti è la scala Richter, che misura la  magnitudo dei sismi, cioè l'energia meccanica che sprigiona dall'ipocentro.                                    

I terremoti spesso, se si verificano in zone costiere o addirittura sul fondo dei mari, possono precedere o provocare maremoti caratterizzati da onde altissime, dette tsunami. Queste arrivano spesso ad una velocità di 600 km/h provocando anche ingentissimi danni alle città costiere.                                                                             

Giuseppe Poerio

Ricerca svolta su internet:

Wikipedya  e i terremoti.it   

Enciclopedia dei ragazzi http://www.sapere.it/tca/minisite/scuola/enc_ragazzi/id10081

Pianeta Terra www.astrosurf.com/cosmoweb/terra